ESRM – Gestione del Rischio Elettrostatico

ESRM – Gestione del Rischio Elettrostatico

Oggi ti porto a scoprire il mondo della ESRM, cioè la Gestione del Rischio Elettrostatico. Prima di tutto, cosa intendiamo per rischio elettrostatico? È il pericolo che può derivare dall’accumulo di cariche elettriche statiche su materiali o superfici, che può causare danni a componenti elettronici sensibili o addirittura provocare incendi o esplosioni in ambienti particolarmente critici.

In questo post vedremo insieme come funziona la ESRM, quali sono i metodi per gestire e prevenire questi rischi, e ti farò qualche esempio pratico per farti capire meglio. Capiremo anche quali strumenti usare e come monitorare l’ambiente di lavoro per mantenere tutto sotto controllo.

Cos’è la ESRM?

La ESRM è un insieme di tecniche, procedure e dispositivi che servono a identificare, valutare e controllare i rischi elettrostatici. Non è solo una questione di misurare la carica, ma anche di intervenire per eliminarla o ridurla al minimo possibile.

Perché è importante?

  • I componenti elettronici, come microchip o circuiti integrati, sono molto sensibili alle scariche elettrostatiche (ESD).
  • Un piccolo shock elettrico può distruggere o compromettere il funzionamento di un dispositivo.
  • In ambienti come laboratori o fabbriche, la presenza di materiali infiammabili aumenta il rischio di incendi causati da scintille.

Come si valuta il rischio elettrostatico?

Per valutare il rischio si usano diversi metodi e strumenti. Ti faccio un esempio pratico:

  1. Misura della resistività superficiale di pavimenti o superfici di lavoro.
  2. Utilizzo di voltmetri per cariche elettrostatiche su oggetti o persone.
  3. Monitoraggio ambientale con sensori di umidità, perché l’umidità influisce molto sull’accumulo di cariche.

Strumenti di controllo e prevenzione

  • Braccialetti antistatici: li usi tu quando lavori su circuiti delicati, per evitare che la carica dal tuo corpo danneggi i componenti.
  • Tappeti e pavimenti conduttivi: aiutano a scaricare la carica in modo sicuro a terra.
  • Umidificatori: mantengono un livello di umidità che riduce l’accumulo di elettricità statica.
  • Spray antistatici: si applicano su superfici per ridurre la possibilità di accumulo di cariche.
  • Abbigliamento ESD: spesso si usano tute, guanti e copricapi speciali nei reparti di assemblaggio elettronico.

Un esempio concreto

Immagina di lavorare su un circuito stampato sensibile. Se ti muovi su un pavimento non trattato e tocchi il circuito, potresti scaricare una carica di migliaia di volt in un istante. Il circuito si brucia senza che tu te ne accorga. Qui entra in gioco la ESRM: con il braccialetto antistatico collegato a terra, la carica si scarica lentamente e in modo sicuro, proteggendo il componente.

Valutazione continua e miglioramento

La gestione del rischio elettrostatico non finisce con l’installazione degli strumenti. Devi fare un monitoraggio continuo, misurare spesso, e aggiornare le procedure in base ai risultati. Se scopri che in certi momenti o posti la carica si accumula di più, devi intervenire subito, magari migliorando la messa a terra o aggiungendo un nuovo dispositivo.
ESRM – Gestione del Rischio Elettrostatico
In pratica, la ESRM è un mix di tecnologia e buon senso, dove si misura, si controlla e si previene il rischio prima che succeda il danno. Non puoi improvvisare, serve un piano preciso e continuo.

Domani approfondiremo un tema molto legato alla ESRM: le scariche elettrostatiche (ESD) e come testare i componenti elettronici per verificarne la resistenza a queste scariche. Così avrai un quadro completo su come proteggere l’elettronica dal pericolo invisibile ma molto reale.