MCU – Microcontroller Unit

MCU – Microcontroller Unit

In questo post vedremo insieme cosa significa MCU, ovvero Microcontroller Unit. Se ti occupi di elettronica embedded o automazione, l’MCU è uno di quei componenti con cui prima o poi avrai a che fare. Oggi voglio spiegarti cos’è realmente un microcontrollore, come funziona, cosa lo rende diverso da un normale microprocessore, e vedremo anche degli esempi tecnici per capire meglio come usarlo in un progetto reale.

Cos’è una Microcontroller Unit (MCU)?

Una MCU è un piccolo computer su singolo chip che integra un processore (CPU), memoria (RAM, ROM o Flash), e periferiche (come porte GPIO, ADC, timer e interfacce di comunicazione). Tutti questi componenti sono integrati in un unico circuito integrato (IC), progettato per controllare dispositivi elettronici.

La differenza principale rispetto a un normale microprocessore è che una MCU è pensata per applicazioni embedded, dove tutto deve essere compatto, efficiente e spesso alimentato a batteria. Un esempio classico è il controllo di un motore, la gestione di un sensore o il funzionamento di un dispositivo IoT.

Componenti principali di una MCU

  • CPU: il cervello del sistema, esegue le istruzioni del programma.
  • RAM: memoria volatile per dati temporanei.
  • ROM/Flash: memoria non volatile per conservare il firmware.
  • GPIO: pin programmabili per input/output digitali.
  • Timer/Counter: gestiscono operazioni basate sul tempo o conteggi di eventi.
  • ADC/DAC: conversione tra segnali analogici e digitali.
  • UART, I2C, SPI: protocolli di comunicazione per dialogare con altri dispositivi.

Esempio tecnico: uso di una MCU per leggere un sensore di temperatura

Immagina di voler leggere la temperatura ambientale con un sensore analogico come l’LM35. Ecco come potresti farlo con una MCU:

  1. Connetti il sensore LM35 a un pin ADC della MCU (es. PA0).
  2. Configura il convertitore ADC per leggere la tensione in quel pin.
  3. Converti il valore ADC in gradi Celsius (LM35 fornisce 10mV per ogni grado).
  4. Visualizza il valore su un display o invialo via UART a un computer.

Questo è un esempio semplice ma reale. In pochi cicli di clock, la MCU legge un dato dal mondo fisico e lo elabora, esattamente ciò per cui è nata.

Tipi di MCU comuni

MCU – Microcontroller Unit

Come si programma una MCU?

Una MCU può essere programmata in diversi modi, ma il linguaggio più comune è il C. Esistono anche ambienti di sviluppo come Arduino IDE, STM32CubeIDE, MPLAB X o PlatformIO. Personalmente, ti consiglio di iniziare con Arduino se sei agli inizi, perché semplifica l’accesso alle periferiche con una sintassi amichevole.

Il codice viene compilato e caricato nella memoria flash della MCU tramite un programmatore o una porta USB integrata. Una volta caricato, il microcontrollore inizia a eseguire il programma all’accensione, senza bisogno di un sistema operativo.

Perché scegliere una MCU rispetto ad altre soluzioni?

La scelta di una MCU è ideale quando serve una soluzione a basso costo, bassa potenza e con alta integrazione. Ad esempio, per un sistema che deve leggere un sensore, attivare un relè e comunicare via Bluetooth, una semplice MCU da pochi centesimi può fare tutto senza problemi.

Inoltre, le MCU moderne hanno prestazioni elevate pur consumando pochissimo: molte supportano modalità di sleep ultra-efficienti che permettono operatività per anni con una semplice batteria a bottone. E in sistemi dove il controllo del tempo, degli ingressi e delle uscite è fondamentale, come nei sistemi di allarme o nei termostati intelligenti, la MCU è la scelta naturale.

Domani parleremo dei timer hardware integrati nelle MCU: come funzionano, come configurarli e come usarli per creare eventi periodici o per generare segnali PWM. Non perdere il prossimo approfondimento!