RTD – Sensore di Temperatura a Resistenza

RTD – Sensore di Temperatura a Resistenza

Oggi ti parlo di RTD, che sta per Resistance Temperature Detector, un sensore molto usato nel campo dell’elettronica e dell’automazione per misurare la temperatura con alta precisione. Se vuoi capire come funziona e perché è così affidabile, sei nel posto giusto. In questo post vediamo tutto quello che devi sapere su RTD e qualche esempio pratico per farti capire meglio.

Cos’è un RTD?

Un RTD è un dispositivo che misura la temperatura sfruttando la variazione della resistenza elettrica di un materiale, solitamente il platino, al variare della temperatura. Più la temperatura cambia, più cambia la resistenza, e questo ci permette di misurare la temperatura in modo preciso.

Come funziona un RTD?

Ti spiego in modo semplice: immagina un filo di platino, che ha una resistenza ben definita a temperatura ambiente. Quando il filo si scalda, la sua resistenza aumenta in modo prevedibile. Misurando questa variazione di resistenza, puoi risalire alla temperatura con una formula o tramite una tabella di riferimento.

Tipi di RTD

  • PT100: Il tipo più comune, ha una resistenza di 100 ohm a 0°C.
  • PT1000: Simile al PT100 ma con 1000 ohm a 0°C, più sensibile e usato per letture più precise in ambienti rumorosi.
  • Altri materiali: Esistono RTD in nichel o rame, ma il platino è preferito per stabilità e precisione.

Configurazioni di collegamento

Se vuoi leggere un RTD correttamente devi sapere che ci sono diversi modi per collegarlo a un circuito, ognuno con vantaggi e svantaggi. Ti elenco i principali:

  1. 2 fili: Semplice ma meno preciso perché la resistenza dei fili influisce sulla misura.
  2. 3 fili: Metodo più usato per bilanciare la resistenza dei fili, migliora la precisione.
  3. 4 fili: La configurazione più precisa, elimina completamente l’effetto della resistenza dei fili.

Esempio pratico di collegamento

Immagina di dover misurare la temperatura di un motore elettrico. Colleghi un PT100 in configurazione a 3 fili. Due fili forniscono la corrente costante al sensore, mentre il terzo serve a misurare la caduta di tensione senza far entrare in gioco la resistenza dei fili. In questo modo, anche se i fili sono lunghi o di calibro sottile, la misura sarà precisa.

Tabella di riferimento per PT100

RTD – Sensore di Temperatura a Resistenza

Vantaggi e svantaggi

  • Vantaggi: Alta precisione, buona stabilità nel tempo, ampia gamma di temperature misurabili.
  • Svantaggi: Costi più elevati rispetto a termistori, necessità di circuiti di misura precisi e stabili.

Un punto importante che spesso sottovaluti è la necessità di un circuito di eccitazione stabile, generalmente a corrente costante, per evitare errori nella lettura della resistenza. Anche la calibrazione regolare è essenziale per mantenere la precisione del sistema.

In molti sistemi industriali, gli RTD sono preferiti ai termocoppie per applicazioni dove serve una misura precisa e stabile nel tempo, come nel controllo di processi chimici o alimentari, o nella climatizzazione avanzata.

Se vuoi capire come integrare un RTD con un microcontrollore o un sistema di acquisizione dati, ci sono circuiti specifici chiamati “moduli di condizionamento segnale RTD” che fanno tutto il lavoro pesante, convertendo la variazione di resistenza in un segnale digitale o analogico facilmente leggibile.

Domani vedremo come funzionano i termistori, un altro tipo di sensore di temperatura, e capiremo quando è meglio usare un RTD e quando invece un termistore o una termocoppia fa più al caso tuo.